tante cose da dire

•novembre 22, 2008 • 2 commenti

tante cose da dire. ma qui? chi c’e’ qui? cos’e’ questo?

il vuoto, o lo specchio? o forse soltanto un server, che trasformera’ tutto in bytes. impulsi che diventano impulsi. tutto si trasforma.

mi ricordo

•luglio 4, 2008 • Lascia un commento

…ebbene si, eravamo funamboli e domatori di leoni. e di più, eravamo poeti e scrittori, musicisti ed intellettuali, eravamo giovani insomma, ed i nostri sguardi andavano oltre i palazzi di via domenico fontana, oltre l’orizzonte che vedevamo dalla finestra della nostra classe. o se la vuoi vedere da un’altra angolazione, eravamo dei gran cialtroni, fancazzisti, rompicoglioni. ma comunque sognavamo. quello si. “sognavamo così forte che ci usciva il sangue dal naso”.

Fino all’ultimo respiro

•Maggio 15, 2008 • 3 commenti

Certo che questa vita non la si contiene. Non scrivendone, non facendone ossessive analisi, non chiedendo consigli agli amici più cari, non scrivendone pagine sugli interminabili bloc notes che ci portiamo dietro ovunque andiamo.

I pochissimi che negli ultimi mesi, diciamo nell’ultimo anno, hanno letto i miei pensieri, si sono di certo accorti che non è stato un periodo d’oro. Non perchè non siano successe cose belle, anzi, ma per il mio stato d’animo spesso oscuro.

Ed il problema è che non è facile capire il perchè, o meglio non è facile capire le mie reazioni a tutto quello che è accaduto da un anno a questa parte.

Ad ogni cosa positiva ho risposto con un’azione uguale e contraria, come a voler distruggere tutto, come a voler punirmi per ciò che di bello mi capitava, come a non voler essere felice.

Ho incontrato una persona eccezionale, che mi ha fatto camminare tra sogni che non avevo mai avuto il coraggio di fare, che mi ha dato se stessa con entusiasmo. Quando la guardo tutto in me sorride. Eppure mi sono fatto assalire dalle mie incertezze rischiando di rovinare tutto.

Ho grandi potenzialità, ali enormi come dono di natura, ma mi faccio prendere dalla paura di volare.

Vivo nella città più pazzesca del mondo, e lavoro in un’università da sogno, chiunque mi invidierebbe, e invece di godere di questa grande fortuna mi tormento con dubbi e mi creo problemi inutili.

Ho un presente da sogno, e guardo con paura al futuro.

Dovrei camminare costantemente ad un metro da terra lasciando una scia di polvere di stelle. Poi penso che sono allergico alla polvere…..

Ho sempre, sempre nella mia vita voluto vivere fino in fondo, fino all’ultimo respiro, e non capisco perchè, ma da un po’ trattengo solo il fiato.

La soluzione definitiva alla criminalita’

•aprile 16, 2008 • 5 commenti

Chiuderemo le frontiere.

Aumenteremo i poliziotti di quartiere.

I criminali stanno gia’ festeggiando (e preparando statue per onorare Mangano).

Io Dichiaro Guerra

•aprile 14, 2008 • 1 commento

Ecco, si è deciso per il peggio.

Ma propro il peggio del peggio. Visto che non serve a niente continuare a chiedersi esterrefatti il perchè di tutto ciò, decido di prendere atto del fatto che in italia la maggioranza delle persone sono mie nemiche. E mi sono stufato, basta irridere berlusca & co. da ora in poi bisogna accettare che il mio vicino di casa è un idiota, o un corrotto, o uno che ha la concezione dello stato come ostacolo al proprio arricchimento, che non sa cosa sia la Costituzione. E a questo punto mettiamo da parte il buonismo e la correttezza a tutti i costi. Basta rispondere con civiltà a chi invoca i fucili, o a chi proclama eroi mafiosi. Ed a questi italiani che per un biscotto si vendono il culo e pure l’anima io dichiaro guerra.

Tra poche ore si decidera’ non so cosa

•aprile 10, 2008 • Lascia un commento

La politica italiana e’ sempre stata pessima, almeno da quando cominciai a seguirla, cioe’ i primi anni novanta. Ma adesso l’impressione e’ che sia enormemente peggiorata, o forse guardarla da lontano fa notare ancora di piu’ le storture, la bassezza dei personaggi, il vuoto. E televisione e giornali non sono da meno.

Sembra davvero il paese di Pulcinella. Non essendo questa una battuta c’e’ di che essere tristi.

Buon compleanno IRAQ.

•marzo 20, 2008 • 2 commenti

Ieri qui a New York ha piovuto tutto il giorno.

Ma quell’acqua non era pioggia, era il cielo che si abbatteva sulla terra, erano le lacrime dei quattromila soldati americani morti in questa guerra, delle decine di migliaia di civili iracheni morti, di quelli che manifestavano nonostante il diluvio e che dall’inizio si erano opposti a questa follia, era la natura che rovesciava acqua per pulire il sangue.

L’IRAQ (libero?) sta crescendo.

my last words about love

•febbraio 8, 2008 • 2 commenti

Devo ricominciare da questo, perche’ ne ho bisogno, perche’ tutto deve ricominciare da qui, perche’ dobbiamo ricordare, e non lasciare che una valanga di sterco ricopra il nostro intelletto e cancelli il nostro sapere critico.

Da questo, ed e’ un’emergenza, perche’ altrimenti finiro’ col perdere la direzione, o col venderla per un pugno di cenere. perche’ mai come adesso c’e’ bisogno di mettere un paletto, o di erigere un muro a difesa di qualcosa che rischia una metamorfosi revisionista e che potrebbe diventare il pasto di teorie piccole piccole, sottoprodotto di poverta’ intellettuale, degne neanche delle conventicole pseudo-new-age.

Da questo, perche’ ho sempre osteggiato i falsi moralismi, ed ancor di piu’ i falsi “progressismi” che possono nascondere derive utilitaristiche, o diventare alibi strumentali alle proprie debolezze o paure.

La sociologia, l’antropologia, le scienze umanistiche tutte, ci dicono qualcosa che vale la pena ricordare: che nel corso della Storia tutto cambia e si modifica, ma i singoli attori della storia dell’umanita’ ci ricordano a loro volta che ci sono istinti e sentimenti che sono gli stessi da millenni. l’amore, l’odio, la liberta’, l’invidia, hanno ed avranno su un piano mentale e fenomenologico sempre le stesse dinamiche, e continueranno a significare quello che significano da sempre.

L’amore, e’ questo pensiero che da tempo mi continua a tormentare, e sbatte contro le pareti del mio cranio, volendo uscire, ma non sapendo bene come. l’amore, quello che esiste, o meglio che non esiste ma che molto piu’ semplicemente e’ stato definito dai gesti disperati e folli di persone (quelle si, esistite) in preda ad un demone che non gli lasciava scampo, che gli imponeva di sfidare intere famiglie, di opporsi alle religioni, alle convenzioni, di combattere contro divieti assoluti di ogni natura, contro la Natura stessa, attraversando deserti, superando gli orizzonti, vincendo sulle malattie, sconfiggendo il tempo.

Chi ha provato tutto cio’ o si e’ solo soffermato a ragionare leggendo o ascoltando le storie di altri capira’ che l’amore non ammette intrusi, non lascia spazio a nient’altro che a stesso, che non c’e’ diga che non possa travolgere. mettere in dubbio questo o provare ad alterarne il significato vuol dire creare un falso storico, vuol dire offendere la memoria, mutilare, sporcare cio’ che e’ e che e’ sempre stato.

Mi e’ capitato ultimamente di venire in contatto con certi prodotti di sottoculture che di fatto cercano di inquinare e di affermare sotto forma di teoremi e argomentazioni il concetto di amore. ho letto di chi teorizza nuove formule di amore, nuove e piu’ soddisfacenti forme di relazioni amorose. e mi sono cadute le braccia, soprattutto pensando che ci sono persone che seguono tali deliri credendoli “moderni”, o progressivi. ho letto di persone che si dichiarano “colte” che nascondono dietro ideologie ed ipocriti legami enormi problemi di identita’, insicurezza, ed autodefinizione. per carita’, tutto e’ lecito, ma non chiamomolo amore, semmai ipocrisia, solitudine, vuoto, egoismo.

Associano nella stessa frase le parole “amore” e “accordo” (agreement e’ la parola che usano). si accordano ad esempio ad avere relazioni aperte, cioe’ ognuno puo’ avere piu’ partner “collaterali” tenendo sempre in considerazione che la loro storia e’ quella”primaria” e che le altre sono “secondarie”. cosa significa questo? certo, un accordo e’ necessario quando si fanno affari, quando si deve regolare un contratto, quando ci sono parti economiche da tutelare, ma nell’amore, nella relazione amorosa tra due persone ci vuole tutto fuorche’ un accordo. l’amore non si accorda. l’amore mangia tutto. la cosa triste e’ che tentano di fare rientrare questo genere di operazioni nella categoria “Amore”. e cosi’ si autolegittimano. tirano lo sciacquone sulla loro coscienza, e credono di nascondere i paurosi vuoti di contenuto che tutto questo nasconde.

Esempio emblematico, questa persona. si dichiara femminista ma femminista non e’, bensi’ odia gli uomini (estrinseca il suo disprezzo usandoli, e non amandone nessuno), ed utilizza le sue modalita’ di relazioni aperte per comodo, per i suoi evidenti problemi di insicurezza, di definizione di identita’, di vuoto esistenziale. tutto gronda miseria. se l’amore e’ soprattutto altruismo, questo e’ egoismo, una sorta di berlusconismo relazionale, uno sciacallaggio di corpi. proprio non ci arrivano a capire che una volta che incontri l’amore, di te non te ne frega piu’ niente, ma vuoi solo il bene e la felicita’ dell’altro, dai anche la tua vita, per niente in cambio. potra’ sembrare estremo, ma e’ cosi’, e’ testimoniato dal sangue, dalle lettere, dalle processioni, da vite intere sacrificate a scriverne, all’affannosa ricerca. sara’ un concetto idealista, ma e’ l’unico degno dell’amore, che altrimenti si ridurrebbe a cosa terrena.

L’amore e’ raro, forse rarissimo. ma deve essere chiaro che questo non autorizza ad identificare nell’amore la poverta’ emozionale, e tutto il tessuto relazionale che ne deriva.

un po’ di rincorsa

•gennaio 16, 2008 • 1 commento

allora, niente.

solo per dire che sto per tornare. non so a chi interessi, ma tant’è, sto per ritornare. ci vuole ancora un po’ ma succederà, ed allora chissà, ne vedremo (e forse leggeremo) delle belle.

sto prendendo la rincorsa.

che poi però sto nel mezzo

•settembre 24, 2007 • 3 commenti

perchè poi ad un certo punto pensi che non vale la pena di vivere nell’angoscia, nel non lo so, perchè poi alla fine non è che stai tanto male, anzi, e chi sta male davvero potrebbe incazzarsi a vederti così. però in effetti non stai neanche troppo bene, quindi forse un preoccuparsi ci vorrebbe. perchè non lo so perchè, ma è da troppo tempo che che vivo a metà, che lascio il tempo scorere, questo prezioso tempo, che non ne abbiamo molto. specie qui, potrei non averne ancora molto. che però poi alla fine non è che si può fare sempre chissacchè, ma questo non è un alibi, perchè io sto davvero sotto la soglia di tollerabilità.

sì, avevo detto grandi alti e grandi bassi, ma forse è più vero grandi “inmezzi”, ed è proprio questo il problema. sto nel mezzo.